Avviare una nuova attività: agevolazioni disponibili per start-up

I principali bandi a cui si può accedere indipendentemente dall’area geografica in cui ha sede la società e la tipologia di attività che si vuole svolgere sono:

Si tratta di un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili..
Si rivolge alle società la cui compagine societaria sia costituita per oltre la metà numerica dei soci o di quote di partecipazione da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, o da donne e devono essere costituite da non più di 12 mesi. Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
La domanda deve essere presentata esclusivamente online sul sito web di Invitalia, a cui va allegata il piano d’impresa, il quale è un documento che descrive nel dettaglio l’idea imprenditoriale e deve contenere:
- dati e profilo del proponente;
- descrizione dell’attività proposta;
- analisi del mercato e relative strategie;
- aspetti tecnico-produttivi e organizzativi;
- aspetti economico-finanziari.

È un prestito a tasso zero per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali da parte di giovani NEET (giovani fino a 29 anni, iscritti al programma Garanzia Giovani, che non hanno lavoro e non sono impegnati in percorsi di studio o formazione).
Il prestito può andare da un minimo di €5.000 a un massimo di €50.000 ed è volto a coprire gli investimenti iniziali e le spese di gestione.
Si tratta di finanziamenti agevolati senza interessi, senza garanzie, rimborsabili in 7 anni con rate mensili che partono dopo dodici mesi dall’erogazione del prestito.
I giovani possono avviare iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità attraverso la costituzione Imprese individuali, società di persone, società cooperative, associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive. Possono chiedere i finanziamenti:
- imprese individuali; società di persone; società cooperative/cooperative sociali composte la massimo da 9 soci: costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda purchè inattive o non ancora costituite, a condizione che vengano costituite entro 90 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Con il termine start up in Italia ci si riferisce a una nuova società di capitali alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile. Ci spieghiamo meglio: avviare un’attività imprenditoriale nel settore della ristorazione non significa creare una startup, ma una società di tipo tradizionale (a differenza del significato letterale, che identifica semplicemente la prima fase di vita di una società). Per accedere agli incentivi specifici bisogna avere la qualifica di start up innovativa, che significa essere iscritti in un’apposita sezione del registro delle imprese e rispettare i seguenti criteri:
- l’oggetto sociale deve essere lo sviluppo, la produzione, commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
- essere costituita da non più di 5 anni;
- presentare un valore annuo della produzione inferiore a 5 milioni di euro;
- non aver distribuito utili;
- possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
     1. spese in ricerca e sviluppo in misura superiore al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;
     2. ⅔ della forza lavoro deve possedere la laurea magistrale:
     3.  essere titolari o depositarie o licenziatarie di almeno una privativa industriale.

Il MISE con lo scopo di agevolare lo sviluppo di questa categoria di società ad alto valore aggiunto, ma molto rischiosa ha messo a punto una policy a sostegno delle start up innovative ovvero una serie di semplificazioni e digitalizzazione di procedure amministrative, agevolazioni fiscali (esonero da alcune imposte minori, detrazioni per investimenti in equity, non imponibilità dei redditi provenienti da SFP), pubblicità (open data), nuove forme di accesso al capitale (equity crowdfunding).

La principale agevolazione si rivolge agli investitori e consiste per le persone fisiche in una detrazione dell’Irpef del 30% dell’investimento fino ad un massimo di 1 milione; per le società in una deduzione dell’imponibile Ires  del 30% per un importo pari al capitale investito fino ad un massimo di 1,8 milioni (la fruizione all’incentivo è condizionata al mantenimento della partecipazione per almeno 3 anni).

È un finanziamento senza interessi, della durata massima di 8 anni, pari al 80% delle spese e/o dei costi ammissibili tra 100 mila e 1.5 milioni di euro, che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
1. significativo contenuto tecnologico e innovativo;
2. sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale;
3. valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
Possono accedervi però solo le start up innovative di piccola dimensione costituite da non più di 5 anni o in fase di costituzione.

Nei primi anni di attività di una società gli investimenti sono molto elevati e non sempre è semplice ottenere finanziamenti bancari a condizioni vantaggiose e senza dover fornire garanzie patrimoniali, soprattutto se gli imprenditori sono giovani e con poca esperienza. È vero che attualmente i tassi di interesse sul mercato sono molto bassi, ma la propensione al rischio degli istituti di credito non è aumentata. Le agevolazioni sopra indicate sono le principali a livello nazionale e permettono di reperire capitali da terzi a tasso zero e sono rivolti alle fasce più rischiose in termini di merito creditizio, in quanto giovani e quindi spesso senza un patrimonio personale, inoccupati, beneficiari del reddito di cittadinanza e start up innovative, la cui rischiosità e l’elevato grado di incertezza è insita nell’oggetto sociale. Le regioni in tutta Italia attuano incentivi allo sviluppo di nuove attività (in questo articolo ad esempio potete trovare le agevolazioni della regione Lombardia), ma anche le camere di commercio cittadine mettono a disposizione aiuti per facilitare l’avvio di nuove imprese. Prima di aprire una nuova impresa è bene verificare i bandi aperti sia a livello nazionale che locale.