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Accessibilità digitale: cosa dobbiamo fare veramente?

Senti parlare di accessibilità digitale sempre più spesso, ma non hai capito bene cosa devi fare per il tuo sito internet? Dall'analisi agli interventi consigliati, ecco la direzione giusta.

Leonardo Zecchini
Leonardo Zecchini · 29 Maggio 2025
L’accessibilità digitale è un tema sempre più centrale nel panorama tecnologico. A partire da giugno 2025, con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA), diventerà un obbligo per tutti i nuovi prodotti digitali immessi sul mercato rispettare criteri di accessibilità. Per prepararsi a questo cambiamento, è necessario comprendere quali siano le barriere più comuni e quali strumenti utilizzare per identificarle e risolverle.

Perché l'accessibilità digitale è fondamentale?

L’accessibilità non è solo una questione di conformità normativa, ma anche di inclusione e usabilità. Un design accessibile migliora l’esperienza utente per tutti, non solo per le persone con disabilità. Considerando che il 95% dei siti web non è accessibile, è evidente come ci sia ancora molto da fare per rendere il web un ambiente equo e inclusivo.

Le prime analisi da fare: strumenti di valutazione dell’accessibilità

Prima di intraprendere interventi tecnici, è essenziale valutare lo stato attuale dell’accessibilità di un sito o di un’applicazione. Esistono diversi strumenti che aiutano a individuare problemi e suggerire miglioramenti:

1. Valutazione automatica con tool online
L'uso di strumenti di analisi automatizzata consente di individuare rapidamente le principali problematiche di accessibilità. Alcuni dei più utilizzati sono:
- Lighthouse (Google) → Strumento integrato in Chrome DevTools che analizza l’accessibilità, le prestazioni e il SEO.


- axe DevTools (Deque Systems) → Estensione per browser che fornisce report dettagliati sulle barriere di accessibilità.


- WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool) → Identifica problemi di contrasto, alternative testuali mancanti e struttura errata della pagina.


- Accessibility Insights (Microsoft) → Offre un’analisi approfondita e guida passo dopo passo per risolvere le criticità.


Questi strumenti evidenziano problemi comuni, come la mancanza di testi alternativi per le immagini, una struttura semantica non chiara o contrasti di colore insufficienti. Tuttavia, non possono sostituire del tutto una verifica manuale, specialmente per aspetti più complessi legati alla navigabilità e all’interazione con le tecnologie assistive.

2. Test manuali con tecnologie assistive
Dopo una prima analisi automatizzata, è necessario effettuare test manuali per verificare l’esperienza reale degli utenti con disabilità. Alcuni strumenti utilizzati per questi test includono:
- Screen reader (NVDA, JAWS, VoiceOver) → Per testare la navigabilità e la comprensibilità dei contenuti per persone non vedenti o ipovedenti.


- navigazione solo con tastiera → Disabilitare il mouse e verificare se tutte le funzionalità sono accessibili tramite la tastiera (TAB, ENTER, SPACE, ESC).


- controllo del contrasto cromatico → Utilizzare strumenti come Contrast Checker per garantire un’adeguata leggibilità.



3. Analisi del codice e validazione delle WCAG
Per garantire la conformità alle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), è utile eseguire una revisione del codice HTML, CSS e JavaScript. Alcuni strumenti utili sono:
- Nu Validator (W3C) → Per controllare la correttezza del codice HTML e CSS.


- WCAG Contrast Checker → Per verificare i livelli di contrasto del testo.


- Tota11y (Khan Academy) → Per analizzare rapidamente problemi di accessibilità direttamente nel browser.



Interventi tecnici per migliorare l’accessibilità

Dopo aver individuato i problemi principali, è necessario intervenire sul codice e sulla struttura del sito o dell’app. Ecco alcune delle azioni più importanti che potrebbe essere necessario implementare o correggere:

1. Struttura semantica e corretta marcatura HTML
L’uso corretto degli elementi HTML è fondamentale per garantire una navigazione chiara e comprensibile. Alcuni accorgimenti includono:
- utilizzare gli heading (H1, H2, H3, …) in modo gerarchico per definire una struttura logica del contenuto.


- evitare l’uso eccessivo di e e preferire elementi semantici come , oppure .

Cosa facciamo in concreto in Glacom per l’accessibilità digitale

Nel nostro approccio all’accessibilità, accompagniamo i clienti in un percorso strutturato che mira a rendere i loro siti web conformi ai requisiti normativi e realmente fruibili da tutte le persone. Il nostro processo si articola in tre fasi principali:

1. Audit e controllo del sito

Effettuiamo un’analisi tecnica e funzionale del sito internet per individuare tutte le criticità in termini di accessibilità. Produciamo un report dettagliato con l’elenco delle problematiche riscontrate e le modalità suggerite per la loro risoluzione, in linea con le linee guida WCAG 2.1.

2. Risoluzione delle problematiche

Svolgiamo gli interventi correttivi sul sito internet, per assicurare la piena conformità agli standard richiesti. Gli interventi riguardano sia aspetti tecnici (codice, struttura) sia contenutistici (testi, alternative accessibili, ecc.).

3. Redazione della dichiarazione di accessibilità

Predisponiamo la dichiarazione di accessibilità, un documento pubblico che viene pubblicato sul sito. In esso vengono indicati:
    - Il livello di conformità raggiunto rispetto ai requisiti di accessibilità;
    - L’elenco dei contenuti eventualmente non accessibili e le motivazioni;
    - I contatti per segnalare eventuali problemi di accessibilità;
    - Le soluzioni alternative disponibili per garantire l’accesso ai contenuti.

Contattaci per richiedere un'analisi del tuo sito internet gratuita!

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